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Non è colpa della scuola!

Alla luce della tragedia che ha scosso la Capitale e che ha visto stasera lo svolgersi di una fiaccolata per ricordare il piccolo Manuel, incontriamo Il dott.Focaroli e la dott.ssa Fronzoni presso il Centro Famiglia e Figli.

 

Cinque ragazzi che formano un gruppo “youtuber”, conosciuto meglio come “The Bordeline”. Una realtà di YouTube che conta circa 600mila iscritti. L’ispirazione viene da MrBeast, un popolare imprenditore che costruisce video il cui obiettivo è quello di portare a termine sfide difficilissime. Ancora è tutto da chiarire sulla vicenda che ha visto protagonisti questi cinque giovani che noleggiando un Suv Lamborghini volevano riprendere una delle loro abituali sfide al limite. Le indagini chiariranno meglio le responsabilità, l’unica certezza è che il piccolo Manuel è morto e la mamma e la sorellina sono gravemente feriti anche se fuori pericolo di vita.

Ne parliamo con il dottor Raffaele Focaroli, Pedagogista CTP, e la dottoressa Annalisa Fronzoni, Psicologa e Psicoterapeuta, che presso il loro Centro Famiglia e Figli al quartiere Parioli di Roma affrontano ogni giorno problematiche inerenti i giovani e le loro famiglie.

Dottor Focaroli, ciò che lascia perplessi è l’ordinaria semplicità con la quale si identifica “la sfida” con la follia.  

“Sfidare se stessi e sfidare gli altri, può tradurre un approccio positivo alla vita.  2Io mi misuro e competo con i miei coetanei affinché possa raggiungere risultati sempre migliori”.  Questo può avvenire nello studio, nello sport, negli hobby, nella vita associativa ecc.   Oggi non basta più!   Il consenso popolare, si concretizza soltanto se sposo “l’estremo”, il pericolo, l’impossibile.   Quel pericolo che “mette” adrenalina, che eccita e che migliaia, milioni, di giovani apprezzano attraverso i loro follower.  E già, i follower. Quegli attestati di consenso che sono esponenzialmente aumentati dopo il tragico incidente nonostante la morte di un bambino, colpevole, soltanto, di aver incontrato per strada i “The Bordeline” 

Dottoressa Fronzoni, che ruolo e responsabilità possono avere la scuola nel cui ambito sono cresciuti questi giovani?

“ Non diamo colpa alla scuola in questi casi. Soprattutto alla scuola di oggi, depauperata, umiliata e spogliata di tutti i suoi poteri educativi.  Una scuola in cui a comandare sono i genitori, spesso più instabili dei loro figli.  Una scuola in cui Presidi e docenti, ogni giorno, devono difendersi da minacce e querele.  Iniziamo, invece, a concentrare la nostra attenzione sulle famiglie, sulle loro precarietà, sulla superficialità dei genitori e sulla loro instancabile predisposizione a difendere, a tutti i costi, i tanti “The Bordeline” in giro per le strade della città.  

Dottor Focaroli, oggi più che mai, c’è una impellente necessità di strutturare, questo sì in ambito scolastico, una vera e propria educazione all’uso del web. 

“Si è vero. Siamo ancora indietro rispetto alla presa di coscienza collettiva che i social rappresentino una realtà dalla quale saremo sempre più dipendenti.   Possiamo definirla come vogliamo, criticarla, rifiutarla o apprezzarla ma la realtà on line non è più virtuale.  Essa, a pieno titolo, è entrata nelle nostre coscienze, nelle nostre case e nella nostra intimità ed è per questo che va disciplinata.  

Dottoressa Fronzoni, oggi, più del nostro tempo quotidiano lo trascorriamo con il telefono.  Non esiste attimo in cui il nostro sguardo non si dedichi alle notifiche di fb o di Instagram, senza distinzione tra i fruitori per ruolo professionale o sociale. 

“Bambini, genitori e anziani vivono la loro vita parallela in questa dimensione in cui, spesso, non esistono emozioni ed empatia.  È qui che nasce il problema!  Come in questo caso, siamo scioccati dai fatti di cronaca ma rimuoviamo che essi siano il frutto di un sistema molto più complesso in cui la morte di un bambino sembra apparire secondaria rispetto a quell’attimo di popolarità”.

 

Il Centro Famiglia e Figli si trova a Roma in via Po, 39,  www.centrofamigliaefigli.it , info@centrofamigliaefigli.it 

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