Spiagge, Ostia non ha alta valenza turistica: sentenza del Consiglio di Stato
Palazzo Spada conferma la decisione del Tar Lazio, che aveva dato ragione ai balneari contro il Comune di Roma
Gli stabilimenti balneari di Ostia non sono da considerare ad alta valenza turistica. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso di alcuni concessionari demaniali contro il Comune di Roma. Sulla vicenda si era già espresso ad aprile 2023 il Tar del Lazio, dando ragione ai balneari, e lo scorso martedì Palazzo Spada ha confermato la prima pronuncia dei giudici amministrativi. Secondo il Consiglio di Stato, sono illegittime le pretese del Comune di Roma di aumentare i canoni demaniali, sulla base della riclassificazione voluta a ottobre 2022 dal X Municipio, che aveva attribuito alla spiaggia di Ostia un’alta valenza turistica, alla pari di luoghi come Amalfi e Capri.
La sentenza del Consiglio di Stato è stata pubblicata il 24 dicembre dalla settima sezione (presidente Fabio Taormina, estensore Laura Marzano) e la decisione risale allo scorso 16 luglio. Sono dieci gli stabilimenti balneari di Ostia interessati dalla decisione dei giudici. Il Tar Lazio aveva annullato la delibera di giunta del X Municipio che aveva riclassificato il territorio di Roma, attribuendogli il valore complessivo di 64,5 e inserendolo in categoria A (alta valenza turistica), con il conseguente raddoppio dei canoni concessori. Il Tar aveva dato ragione alle motivazioni dei balneari contro l’amministrazione locale, contestando un «eccesso di potere per difetto di istruttoria, illogicità manifesta, travisamento dei fatti, contestando l’attribuzione dei punteggi alle singole categorie che avevano concorso al punteggio finale superiore a 50 e la conseguente classificazione dell’area ad alta valenza turistica». Nella sentenza pubblicata lo scorso martedì, il Consiglio di Stato ha confermato che il X Municipio e il Comune di Roma hanno presentato dati errati riguardo alcune delle voci che determinano il valore turistico di una concessione balneare. Per esempio, riguardo al grado di erosione delle coste, l’amministrazione l’aveva definita di livello “medio”, anziché “forte”; inoltre erano stati dichiarati numeri non corretti rispetto agli arrivi, alle presenze, all’offerta di posti letto e all’assenza di divieti alla balneazione. In definitiva, afferma il Consiglio di Stato, era evidente il «difetto di istruttoria e di motivazione nell’accertamento dei requisiti di alta valenza turistica».
Sulla sentenza di Palazzo Spada, esprime soddisfazione la presidente di Confesercenti Ostia Valentina Fabbri Biancone: «Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato ha bocciato l’alta valenza turistica per gli stabilimenti balneari di Ostia. È un grandissimo regalo di Natale per una categoria in difficoltà da diversi anni. Ci auguriamo che questo sia un punto di ripartenza per dialogare con le istituzioni che per molto tempo hanno abbandonato la categoria e che sia l’inizio di una collaborazione longeva e produttiva per un settore di grande importanza sul nostro territorio, ma anche di riflesso per tutta Italia, considerando che la nostra nazione è una penisola e che del suo modello di balneazione attrezzata ha fatto dell’Italia un’eccellenza nel mondo». Conclude Fabbri Biancone: «L’auspicio per il prossimo anno sarà che il Comune di Roma e il X Municipio possano considerare la categoria balneare come patrimonio di un tessuto socio-economico fondamentale e investire nel sostenere quelle imprese familiari che hanno reso grande il nostro mare, per un litorale accogliente e fruibile per i cittadini e per l’indotto turistico che merita il mare di Roma».